Dott. Federico Fiori

Io e la filosofia del mio lavoro tra chirurgia e dintorni

DOTT. FEDERICO FIORI

Io e la filosofia del mio lavoro tra chirurgia e dintorni

DOTT. FEDERICO FIORI

DIRIGENTE MEDICO CHIRURGIA GENERALE E ROBOTICA  – OSPEDALE SAN CARLO BORROMEO , MILANO | | DIRETTORE SCIENTIFICO FI MULTICARE – MILANO

Il Dott. Fiori,Medico ChirurgoSpecialista in Chirurgia Generale, opera da sempre anche nel campo della Chirurgia Plastica e Medicina Estetica.

Ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 1994 presso l’Ateneo di Pavia, e nel 2000 si è specializzato in Chirurgia Generale a Milano. 

Fin dal 1994 si dedica allo studio della fisica dei Laser, utilizzando macchine per il resurfacing ablativo e testando numerosi prototipi per diverse Aziende.

Dal 1995 perfeziona la tecnica di Lipoaspirazione Multiplanare, per la quale ha all’attivo migliaia di interventi.

Dal 1996 al 2024 è Direttore dell’attività di Chirurgia Plastica dello SDI – Studio Dietologico Italiano – di Milano occupandosi di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, Medicina Estetica e Laserchirurgia.

Dal 2001 presta servizio presso la Divisione di Chirurgia Generale dell’Ospedale San Carlo Borromeo di Milano, occupandosi di Chirurgia Laparoscopica Avanzata, Chirurgia Robotica, Chirurgia d’Urgenza e del Trauma,  con incarico di Alta Specializzazione in Chirurgia della Parete.

Qualcosa di più sul tuo chirurgo.

Sono molto restio a scrivere qualcosa su di me, guardo i social su cui sono iscritto ma non scrivo quasi mai, ho poco tempo e in fondo credo che a nessuno possano interessare i fatti miei, specie qui su un sito in cui si tratta l’ambito professionale. Quindi quando mi è stato chiesto di scrivere queste righe ero francamente perplesso. Ma se volete sapere qualcosa di più su di me e sul mio modo di intendere questo lavoro siete nel posto giusto.

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Quando mi sono trovato a dover scegliere un professionista per motivi personali io non sono mai riuscito a prescindere dal cosiddetto “lato umano”, dal fatto di avere empatia, dalla fiducia che mi veniva ispirata, da quel rapporto di “vicinanza” che a volte si crea in pochi secondi, a volte mai. Indipendentemente dalle qualità professionali che sono fondamentali. Ma non per tutti questo vale, quindi forse è giusto che chi vuole farsi un’idea preventiva di chi ha di fronte possa farlo. E allora sappiate che sono simpatico, sono bravo e anche bello….va beh, solo bello.

A parte gli scherzi ricordate che nel mio lavoro c’è un momento in cui “casca l’asino”, un momento in cui la simpatia non conta più, la parlantina non serve, la preparazione teorica -fondamentale, non è più sufficiente. Quel momento è quando si prende in mano il bisturi. In diverse occasioni, interviste o colloqui personali, mi è stato chiesto chi fosse secondo me il più bravo, e semplificando ma non troppo io penso che il più bravo sia quello che opera di più. Oltre naturalmente al talento naturale che si possiede, ma che va allenato.

Infatti i chirurghi si possono dividere in due gruppi. La metà di noi pensa di essere il migliore, l’altra metà pensa di aver sempre da imparare, pensa che ci sia sempre qualcuno che esegue meglio quel’intervento. Bene, io appartengo a questa seconda categoria, quindi se cercate il più bravo di tutti non sono io. Per quel che mi riguarda vivo la passione per questo mestiere con enorme sacrificio personale, da anni, e di questo non posso che ringraziare mia moglie e i miei figli per le mancanze che hanno sopportato e sopportano. L’Ospedale è un mondo particolare, con gerarchie, curve di apprendimento chirurgiche infinite, obblighi, turnazioni allucinanti, urgenze, emergenze che regolano l’esistenza in maniera drastica, spesso difficile da spiegare a chi non viva quelle realtà. Le notti innumerevoli, i week end, i natali e le altre festività passate in ospedale sono solo la punta dell’iceberg di una professione che richiede molto. Se vuoi imparare, se vuoi operare bene, se vuoi fare interventi sempre più difficili la strada è davvero dura, e la capacità decisionale, la sicurezza, l’autonomia, la tranquillità e il sangue freddo sono elementi che si acquisiscono in anni , e non sempre. Non farò retorica sul “fare del bene”, sul paziente da salvare, sul lavoro che è una missione…per tutti noi il paziente è sacro, è l’unica cosa di cui tener conto nelle decisioni operative, è il fine ultimo del nostro lavoro. Quello che può trasmetterti un paziente guarito non ha eguali con nessun altro ambito lavorativo. La soddisfazione che da il mio lavoro non ha prezzo, ma purtroppo esistono  gli insuccessi ,che pesano come montagne, e sono un fardello da sopportare veramente duro che anche in questo caso non è paragonabile a nulla. Detto questo, la chirurgia si fa per se stessi…le ore ad aspettare per poter operare un malato, le ore passate in sala operatoria anzichè con gli amici, le sere in cui si esce salutando i figli piccoli sono tutte cose che si fanno per essere un chirurgo migliore, perché si vive di soddisfazioni e la mia soddisfazione professionale è quella di essere un buon chirurgo.

La poesia è bella, a volte difficile da comprendere, ma resta impressa nel cuore e nella mente. Ma mi è sempre piaciuta anche la prosa, come mi piace praticare molti sport, dal ciclismo al windsurf, passando ovviamente per il calcio, e non riesco a scegliere quale sia il più bello. E quando esco dall’ospedale , quando arrivo in studio inizia la prosa della mia vita, non meno bella, diversa. E ho fatto fatica all’inizio, era complicato per me che uscivo da un reparto di chirurgia generale con tumori e quant’altro arrivare in studio a imparare la chirurgia plastica estetica, la medicina estetica, la laserterapia. Ma onestamente non per il tipo di lavoro, che con una base buona di medicina  e chirurgia generale -con tempo e volontà- si impara, ma per il diverso approccio…più spesso non hai malati di fronte a te, ma persone che lamentano un disagio per condizioni che all’inizio mi sembravano banali dopo essere stato tutto il giorno in sala operatoria su tumori. Invece nel tempo ,dal 1994 ormai, è cresciuta la passione anche per questi “argomenti”, è cresciuta la conoscenza , è cresciuta la tecnologia che si può applicare a questi ambiti e quindi la qualità dei risultati. E la mia soddisfazione. Ma non sono mai stato e mai diventerò un venditore, faccio il medico, e quindi non sono riuscito a cambiare  il mio approccio, che è sempre quello di un medico ospedaliero, con un paziente da curare, con quello che so da offrire. Sinceramente sono molto contento dei risultati, con pazienti che negli anni ho seguito e seguo per problemi molto differenti, dal più semplice al più complesso.

E con grande, enorme sacrificio ho deciso di non  decidere, ho deciso di non scegliere tra attività pubblica e privata, tra chirurgia generale e chirurgia plastica estetica,  tra poesia e prosa. Per fortuna ho operato molto, ho operato con grandi maestri della Chirurgia Generale e della Chirurgia Plastica, e l’esperienza ospedaliera in Chirurgia Generale mi serve ogni giorno nella Chirurgia Plastica come l’esperienza in Chirurgia Plastica mi aiuta in Chirurgia Generale. Fino alla Chirurgia della Parete, vera Chirurgia di confine tra ambito generale e plastic,  dove le professionalità e le competenze si uniscono. Perché mi piace il mio lavoro , mi piace la chirurgia che, a discapito di quello che si vuol far credere, è una, è fatta di grande preparazione e grande studio, di tecniche che si imparano, di gesti abili, di “taglia e cuci”. E il più bravo è quello che muove di più e meglio le sue mani. E anche se le mie mani le ho mosse e le muovo molto, di sicuro il più bravo non sono io. Però non sono poi tanto male…

La mia Chirurgia Estetica

Oggi, come anche ribadito  spesso da  articoli, interviste, simposi, programmi televisivi e quant’altro, il messaggio nel campo della cura del corpo è quello di sottolineare e amplificare i risultati dei trattamenti medici (non chirurgici) rispetto a trattamento di tipo chirurgico, e quindi invasivo, potenzialmente piu’ pericolosi. La Chirurgia Estetica ha ceduto un po’ di spazio rispetto a un tempo nei confronti di trattamenti meno invasivi, e devo dire che il mio punto di vista è in accordo concettuale con questa tendenza, fatte salve alcune considerazioni.

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Rispetto alla Chirurgia Plastica Estetica ci si pone oggi in  modi diversi.

  • Chi non prende assolutamente in considerazione la chirurgia a scopo estetico
  • Chi ritiene che il bisturi sia un eccesso viste le alternative
  • Chi ritiene che l’obiettivo estetico che si è prefisso sia raggiungibile solo con un intervento
  • Chi l’intervento chirurgico lo farebbe ma ritiene di non poterselo permettere.

Nulla si può dire rispetto alla prima e a quest’ultima posizione se non che spesso trattamenti medico-estetici ripetitivi hanno globalmente un costo superiore a quello di un intervento, possiamo però dire che entrambi gli altri punti di vista sono non attuali e scientificamente scorretti.

Da sempre la filosofia del mio studio è stata quella di integrare le metodiche, utilizzando ogni arma del nostro arsenale (dietologia, medicina, laser, chirurgia, trattamenti estetici) in sinergia per raggiungere gli obiettivi prefissati. In base a questa metodologia operativa consideriamo il corpo, così come il viso,  un sistema composto da vari elementi. Nella nostra valutazione  analizziamo le proporzioni e la morfologia  dei singoli elementi (braccia, gambe, radice delle cosce, fianchi, addome, seno, lo sguardo, il sorriso, la cute, e all’interno di ciascun elemento come per esempio le braccia analizziamo la regione tricipitale come massa adiposa, lassità cutanea, eccesso di cute, per lo sguardo rughe perioculari e glabellari, area zigomatica, palpebre, area sopraccigliare e così via), ed elaboriamo globalmente la strategia migliore di trattamento.

Oggi per fortuna la tendenza scientifica anche internazionale sostiene il grande valore di questo approccio multidisciplinare, ed è perciò che in queste righe mi trovo a difendere per certi aspetti la terapia chirurgica che ,negli ultimi anni , ha segnato il passo rispetto alle cure di tipo medico mentre è utile sottolineare quanto e in che modo una chirurgia – anche limitata –  eseguita all’interno di un percorso di cura corretto sia indispensabile per raggiungere il miglior risultato.

Ma qual è il risultato che vogliamo ottenere?

Non è più (..per me non è mai stato) il momento dei seni enormi e degli zigomi alla Frankenstein. Per me il miglior risultato possibile corrisponde all’armonia, all’equilibrio estetico delle forme, che è un elemento fondamentale e imprescindibile del  benessere psico-fisico.

Allora si alla chirurgia , ma chirurgia integrata, chirurgia intelligente,  limitata a dove, quando e quanto serve. Una lipoaspirazione estrema non serve per dimagrire, ma un sovrappeso ANCHE con adiposità localizzate va trattato con un regime alimentare corretto o una dietoterapia, dei trattamenti locali per indirizzare il calo ponderale dove serve e limitarlo dove non serve, con una fase chirurgica meglio se finale per il salto di qualità che la medicina estetica non consente. Così come un lifting su una pelle vecchieggiante e atrofica esiterà in una pelle vecchieggiante e atrofica tirata.

Quale chirurgia allora?

Per me la chirurgia estetica deve essere fatta così: miglior risultato col minor impatto metabolico e sociale. 

Io vivo tuttora con la patologia, so bene cosa significhi un intervento chirurgico fatto per salvare la pelle, è un obbligo, con rischi che si devono per forza correre. Mentre, come sapete, la chirurgia estetica serve a migliorare il nostro aspetto – fisico e mentale, quindi deve essere di minimo impatto su metabolismo e vita sociale, deve mirare  al rischio più basso ed io tendo a questo obiettivo proponendo quando possibile interventi semplici, non eccessivi e meglio quando integrabili da metodiche non chirurgiche per non estremizzare l’atto operatorio e migliorarne il risultato finale. Molti interventi che eseguo nell’ambito della Chirurgia Estetica si possono eseguire in Day-Hospital (ovviamente a meno di considerazioni particolari, interventi multipli e valutando ogni singolo caso). Dalla eventuale dimissione al giorno successivo ci rechiamo noi dal paziente per qualsiasi esigenza, e dopo 24 ore fissiamo comunque la prima visita postoperatoria. Il nostro controllo sul post-operatorio è assiduo, maniacale, rodato da anni di esperienza e “automatizzato” anche per tutte le possibili evenienze della eventuale gestione domiciliare.

Perché? Perché  comunque la chirurgia -ma non solo- presenta dei rischi. Le complicazioni, per quanto rare, possono esserci, ma vanno immediatamente riconosciute e trattate.

Ovviamente ogni Paziente deve eseguire esami ematochimici, elettrocardiogramma ed altri eventuali accertamenti preoperatori legati all’intervento specifico cui deve sottoporsi, per valutare l’esistenza di eventuali condizioni -anche sconosciute allo stesso Paziente- che sconsiglino la chirurgia. Ed altrettanto ovviamente la valutazione di questi esami è per me fondamentale prima di arruolare una/un Paziente per un intervento, tuttavia esiste anche un altro elemento da considerare… l’imponderabile. E  l’imponderabile gioca sempre un suo ruolo statistico, purtroppo  non solo nella chirurgia.

Quindi, premesso che il rischio-zero non esiste, vale davvero la pena di correre questi rischi, ancorché bassi o ridotti al minimo?

Non siamo qui a discutere la necessità di questo tipo di chirurgia. La prima cosa che tutti noi possiamo fare da un punto di vista prettamente clinico per migliorarci è assolutamente NIENTE , perché il benessere fisico esula dall’aspetto meramente esteriore. Se però come è giusto oggi parliamo di benessere psico-fisico dobbiamo comprendere e considerare quanto l’aspetto estetico  oggi  ci  condiziona per vari motivi, consci e inconsci, dal rapporto con i modelli proposti dai media al confronto quotidiano con gli altri.

Vale quindi la pena -per tornare al quesito precedente- di correre anche un rischio minimo? Per me è una domanda troppo soggettiva a cui non esiste una risposta univoca. Quel che posso consigliare è di considerare il proprio disagio e decidere in base a come si vive questo disagio. Lo vivo male, allora vale la pena. Ogni volta che mi guardo allo specchio mi vedo solo i fianchi larghi e ne soffro, allora provvedo. Ho la taglia 62 ma sto bene con me stessa, posso conviverci tranquillamente, allora me ne frego. La decisione è sempre personale, da prendere sempre per se stessi e mai per gli altri, pensandoci non una, non due ma 10 volte. E se la risposta al problema è SI, ho deciso di farlo, sono qui per consigliarti –magari anche dicendoti che non ti serve.

E’ chiaro che, specie per qualche riguarda il desiderio di migliorarsi, si deve restare all’interno del “range di normalità” e non desiderare l’estremo. Non voglio aprire questo capitolo, perché il desiderio di qualcosa è soggettivo anche nella quantità, ma se siete seduti davanti a me io sono lì per dare la mia opinione, per porre dei confini, per consigliare quanto è giusto e quanto sarebbe inutile o eccessivo. Ed io ritengo che desiderare l’eccesso (seni e labbra enormi per esempio) non sia in linea con la mia maniera di intendere questo lavoro, perché in questo caso diventa il desiderio ad essere patologico e il problema richiede un altro tipo di terapia.

Come detto sin qui parliamo di chirurgia, ma vi ho spiegato che per me non è quasi mai un aspetto unico di trattamento. Magari lo fosse, saremmo contenti io e Voi, perché con una sola seduta si risolverebbe del tutto il problema. Però quando parliamo di addominoplastica e liposuzione per esempio è quasi sempre utile istituire un regime alimentare o una dieta corretta, programmare dei trattamenti medico estetici locali per indirizzare il calo ponderale nei distretti opportuni  e non dove non serve, trattare il microcircolo vascolare per migliorare il trofismo e il metabolismo e tutto quanto serve per ottenere il risultato che desideriamo. Non sempre si fa o si ha voglia di farlo, ma noi siamo qui per dare una risposta ad un problema e cerchiamo di dare la risposta migliore.

Qui si inserisce la problematica del prezzo…quanto costa fare tutte queste cose? 

Io sono un Chirurgo Ospedaliero, e anche per carattere non sono capace di proporre terapie meno utili perché costano meno. Posso garantirVi che quando sono indicate più metodiche troviamo la soluzione adatta e compatibile, che spesso vuol dire per noi non guadagnarci quasi niente.

Non vi annoio in questa sede con notizie di tecnica degli interventi più noti, per quello fate riferimento alle altre pagine del sito dove troverete le notizie istituzionali sulle varie tecniche. In questo momento di considerazioni generali sul mio modo di intendere il mio lavoro mi preme sottolineare quanto io per primo non ami fare interventi che non ritengo utili, e ritenga la moderazione nella richiesta dei pazienti e nelle risposta dell’operatore  un elemento fondamentale per un buon risultato. Molte volte , come sanno tanti dei miei Pazienti, il mio consiglio è quello di non fare l’intervento o il trattamento che mi viene richiesto.

Chirurgia

CHIRURGIA DEL VISO  /  CHIRURGIA DEL CORPO

La Chirurgia Plastica Estetica non è uno strumento per guarire, ma per migliorare. L’intervento Chirurgico può essere il momento risolutore di una disarmonia estetica o un importante elemento integrato in un percorso di trattamento più ampio. Il mio obiettivo è un aspetto estetico migliore ed equilibrato, risultato di un’attenta valutazione preoperatoria dei desideri del Paziente e delle possibilità correttive della Chirurgia, che viene eseguita secondo i più elevati standard di qualità e sicurezza.

Medicina estetica

TRATTAMENTI MEDICI PER VISO E CORPO

Considero la medicina estetica come un importante strumento per il benessere psico-fisico. In questo ambito utilizzo solo e da sempre le metodiche e i materiali che ritengo siano  migliori e i più efficaci , e sia per un  singolo trattamento che per un percorso di cura più articolato l’obiettivo è sempre quello di mantenere o raggiungere un equilibrio estetico armonioso.

Laserchirurgia

LASER PER RESURFACING E REFRASHING  CUTANEO, LASERLIFTING PER LASSISTA’ CUTANEA,  DERMOCHIRURGIA

Utilizzo il Laser fin dall’inizio della mia pratica clinica. E’ un campo in continua evoluzione, sia per i Laser che per le apparecchiature che utilizzano la luce e/o il calore con meccanismo d’azione diverso da quello dei Laser. Le indicazioni sono differenti, dal trattamento di lesioni cutanee di vario tipo al dimagramento settoriale, al ringiovanimento cutaneo e altro. Fondamentale conoscere e utilizzare la apparecchiatura corretta per ciascun tipo di indicazione.