Lipoaspirazione multiplanare e varianti

L’ideale estetico femminile ai giorni nostri è quello di avere e mantenere un corpo snello e atletico, quale espressione di salute fisica e mentale.
Esaurite le possibilità della terapia medica ciò che residua ,il più delle volte, non è l’ eccesso di peso ma la presenza di piccole o medie zone in cui l’ adiposità si
accumula “resistendo” ai trattamenti locali e alla dieta; questo accade soprattutto sotto la vita, a livello dell’ addome, nei fianchi e nelle cosce, ma talvolta anche al dorso, alle ginocchia, ai polpacci.
Naturalmente non tutti hanno depositi localizzati di tessuto adiposo; tenendo presente che la lipoaspirazione è indicata soltanto per il trattamento di questi ultimi è utile differenziare sempre un vero accumulo localizzato da un semplice sovrappeso. La lipoaspirazione non è infatti un trattamento dimagrante.
In genere i pazienti prima di sottoporsi alla lipoaspirazione hanno già affrontato diversi trattamenti dimagranti, e conoscono bene la aree in cui il grasso persiste. Un vero deposito localizzato è resistente ai normali trattamenti dimagranti,ma è ovvio che diete molto severe arrivano ad influire anche a questo livello; tuttavia una dieta dimagrante non deve arrivare a questi eccessi quindi è corretto affermare che il grasso localizzato resiste ad un dimagramento armonioso. Pertanto una normale dieta permette di liberarsi dei chili in più ovunque eccetto che in determinate sedi , e ciò accentua ulteriormente l’ irregolarità della silhouette. Secondo i calcoli statistici per eliminare 1 chilo nella regione pelvica se ne devono perdere complessivamente almeno 6. Le conseguenze di un tale dimagramento saranno: guance cadute e seno svuotato, mentre l’ aspetto generale sarà scarno al di sopra della vita e pressoché uguale al di sotto. Tale situazione avvia di frequente il circolo vizioso che conduce all’obesità; infatti la delusione per il mancato risultato induce nei pazienti un ulteriore motivo di frustrazione che provoca nuovo ricorso al cibo. Inoltre, poiché le adiposità localizzate sono avide di glucosio almeno per il doppio rispetto agli altri tessuti (cioè nelle suddette zone si ingrassa prima), i chili recuperati diventano subito evidenti nelle regioni sbagliate.

Oggi la lipoaspirazione multiplanare è un metodo affidabile e sicuro per il trattamento delle adiposità localizzate.
Fin dall’introduzione della lipoaspirazione per il trattamento delle adiposità localizzate i nostri studi sulla cellulite e sul tessuto adiposo ci suggerivano che il risultato migliore possibile si sarebbe potuto ottenere solo con una distruzione dei setti fibrosi neoformati superficiali che uniscono il derma all’ ipoderma. La tecnica classica di lipoaspirazione non prevede né lo scollamento né l’ aspirazione superficiale, in quanto solo l’ aspirazione del grasso profondo evita in teoria la formazione di difetti cutanei visibili. Tuttavia, forti della nostra esperienza, nonostante per molti anni la nostra tecnica sia stata considerata sbagliata e pericolosa, abbiamo proposto fin dal 1988 la lipoaspirazione multiplanare, che pratichiamo ancora oggi, avendone progressivamente sviluppato e perfezionato la tecnica, con risultati ottimali. Solo che oggi la lipoaspirazione multiplanare , che altri iniziano a praticare, viene considerata una evoluzione innovativa della tecnica classica mentre noi la pratichiamo da quasi 20 anni. La diffusione di questa tecnica di lipoaspirazione è un bene per tutti in quanto, se la metodica è correttamente utilizzata e prevede guaina e massaggi che sono parte integrante dell’intervento, consente risultati assolutamente migliori, specialmente in Pazienti con aree di cellulite avanzata e pelle a “buccia d’arancia” .

Eseguiamo la quasi totalità degli interventi in anestesia locale con eventuale sedazione a seconda del’’ampiezza della zona da trattare. E’ indubbio che la mobilizzazione immediata della (o del) paziente consente una migliore esecuzione dell’intervento con un’immediata valutazione del risultato in corso e a fine d’opera.

Liposuzione: un po’ di storia

Le basi tecniche della moderna lipoaspirazione trovano origine nella metodica messa a punto da un americano di origine ungherese, il Dottor George Fisher. Questi, insieme al fratello Arpard, presentò nel 1977 in Messico una tecnica per la rimozione del grasso della “Culotte de Cheval”che prevedeva un’incisione cutanea a livello dell’accumulo adiposo, lo scollamento dei tessuti, la rottura del tessuto adiposo e la sua aspirazione.
Il Dottor Yves Gerard Illouz, vero ideatore della tecnica di lipoaspirazione con cannule smusse, pur considerando concettualmente valido il metodo dell’aspirazione del grasso proposto dai Fischer ritenne a ragione che le complicazioni dovute allo scollamento e alla sezione dei vasi potessero essere evitate facendo dei tunnel nel tessuto adiposo con uno strumento a punta smussa che potesse passare tra i vasi sanguigni e linfatici senza danneggiarli. Il problema da risolvere restava quello dell’eccesso di cute, la cui soluzione andava ricercata nel processo stesso di cicatrizzazione del tessuto sottocutaneo. Infatti nei tunnel formati dalla cannula si deposita rapidamente del tessuto fibroso che determina una reazione cicatriziale con retrazione cutanea superficiale; in pratica la neocicatrice profonda spiana anche il piano superficiale, cioè la cute.

Messi a punto i dettagli tecnici non restava che provare. Il primo caso fu quello di un lipoma del dorso di una giovane donna, che poteva essere trattato senza rischi. Per questo intervento , pur andato a buon fine, Illouz utilizzò una cannula di Karman, un tipo di strumento ben noto ai Ginecologi ancora troppo traumatico per i tessuti, e pertanto riscontrò un certo sanguinamento seppur controllabile. Il secondo caso fu un lipoma del braccio, trattato con una cannula più smussa e con l’idrotomia, cioè con l’infiltrazione preoperatorioa della parte con soluzione fisiologica ipotonica. Questa soluzione sembrava penetrare nelle cellule favorendone la rottura e l’aspirazione da parte della cannula. Dopo aver trattato una serie di lipomi, il Dottor Illouz eseguì il primo intervento sulle cosce, e , visti gli ottimi risultati, decise di trattare anche altre zone del corpo quali ginocchia, addome, caviglie, mento ecc. Nel frattempo la tecnica si perfezionava, le cannule smusse assumevano dimensioni e forme varie a seconda delle zone da trattare, il bendaggio postoperatorio e i massaggi accorciavano i tempi di guarigione. Illouz presentò la sua tecnica nel 1978. Nel 1983 aveva eseguito circa 6000 interventi su 2000 pazienti con scarse complicanze e ottimi risultati. Successivamente la lipoaspirazione si è affermata in tutto il mondo ed è oggi l’intervento di scelta per le adiposità localizzate.

La tecnica prevede

La tecnica di lipoaspirazione si avvale di strumenti chiamati “cannule di aspirazione”, collegate mediante un tubo a vere e proprie pompe di aspirazione. Naturalmente, col passare del tempo la metodica si è andata affinando, e lo strumentario si è evoluto. Si sono utilizzate inizialmente cannule a lama tagliente,che tuttavia determinavano un” alta incidenza di complicanze quali ematomi, sieromi e linforree. Negli anni abbiamo utilizzato apparecchi per lipoaspirazione di vario tipo, ultrasuoni, calore, laser, onde vibrazionali, e dopo un’attenta valutazione dei risultati riteniamo che il sistema migliore che consente un controllo ottimale della procedura e minimizzi la possibilità di complicanze sia la cannula smussa sottile. Attualmente utilizziamo cannule a punta smussa, di diametro sottile (max 4 mm) con apertura a margini arrotondati; con questa tecnica non si danneggiano vene, arterie e nervi; il controllo sull’aspirazione è ottimale, l”incidenza delle complicanze è realmente minima.

Dopo aver delimitato graficamente le aree da trattare si procede alla documentazione fotografica della regione, che consentirà nel futuro una attendibile base per la valutazione dei risultati. Dopo infiltrazione abbondante con soluzione ipotonica, molto importante, si comincia l” intervento vero e proprio con delle piccole incisioni (0.3 – 0.4 cm ) ,una o due, poste in zone tali da risultare in seguito pressoché invisibili; da queste piccole incisioni viene introdotta con movimento di va e vieni la cannula di aspirazione, che crea così dei veri e propri tunnel, eseguiti secondo modalità definite, nel tessuto adiposo; a causa dell”azione meccanica della cannula il grasso in pratica si “rompe” e viene risucchiato all” esterno grazie alla pompa di aspirazione. In seguito la reazione cicatriziale, favorita nella sua azione dalla guaina compressiva, determinerà la perfetta retrazione del tessuto cutaneo sovrastante.

La prima parte dell’intervento prevede la lipoaspirazione con tecnica classica sul tessuto adiposo profondo. Lentamente poi superficializziamo i tunnel, sempre con tecnica criss-cross, al fine di ottenere una retrazione ottimale. Ove necessario si pratica infine un’aspirazione superficiale, procedendo quindi ad uno scollamento cutaneo molto ampio, più ampio della zona sottoposta ad aspirazione, con rottura accurata di tutti i setti fibrosi.
Solo questo consente una ottimale retrazione della cute , che in certi casi è un obiettivo importante tanto quanto la riduzione del tessuto adiposo. La guaina che tutti prescriviamo nel postoperatorio viene mantenuta molto a lungo, e dalla 6a-7a giornata si inizia un ciclo di massaggi dedicati, praticati da massaggiatori esperti in questo tipo di trattamento.

Al termine dell’intervento il Paziente va tranquillamente a casa propria con i numeri di telefono dei medici reperibili giorno e notte per ogni esigenza, assumerà analgesici al bisogno ed antibiotico per 7 giorni. Non c”è un dolore importante, se non una sensazione di pesantezza e affaticamento della parte. La prima visita di controllo è prevista, come per tutti i nostri interventi, dopo 24 ore. Dopo 7-8 giorni verranno rimossi i punti delle microincisioni.

Complicanze

Le complicanze della Lipoaspirazione nella nostra esperienza sono pressoché nulle. In 20 anni non abbiamo mai avuto nessuna evenienza di tipo clinico, ed i ritocchi sono numericamente irrisori. Esistono lievi asimmetrie, eventualmente correggibili.

LIPOASPIRAZIONE IN POCHI PASSI

  • Incisione: pochi mm

  • Durata: in relazione all’area

  • Anestesia: locale + sedazione

  • Degenza: ambulatoriale