Chirurgo plastico Milano - Dott. Federico Fiori Chirurgo Plastico Milano

Corpo

Gluteoplastica

Gluteoplastica La gluteoplastica e' l'intervento di rimodellamento della regione glutea. L’intervento prevede il posizionamento di una protesi al fine di armonizzare la linea del gluteo, aumentandone il volume. L’intervento prevede un’ incisione di circa 5 cm nel solco intergluteo; si attuano poi la preparazione della tasca intramuscolare e il posizionamento di una protesi dedicata. Il risultato estetico è buono, l’intervento però non è molto diffuso causa un postoperatorio un po’ delicato (non ci si può sedere per qualche giorno se non sopra a dei cuscini) e l’incidenza relativamente alta di complicanze (asimmetrie e dislocamenti). Dopo l’intervento non è più possibile eseguire iniezioni intramuscolari nel gluteo causa possibile rischio di danneggiamento alla protesi.Onestamente non amo molto questo intervento, anche perché esistono materiali iniettabili che sostituiscono la protesi, con inconvenienti e rischi infinitamente inferiori.L’asimmetria e il dislocamento delle protesi sono le più comuni. Infezione ed ematoma sono meno frequenti, descritte in letteratura anche lesioni vascolari importanti seppur rarissime. Non è una complicanza ma ricordo che con protesi glutee non è più possibile sottoporsi ad iniezioni intramuscolo in questa sede. GLUTEOPLASTICA IN POCHI PASSI   Incisione: interglutea Durata: 100 min Anestesia: locale + sedazione Degenza: ambulatoriale / 1 gg Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Protesizzazione dei pettorali maschili

Protesizzazione dei pettorali maschili La chirurgia di protesizzazione di pettorali maschili e' un intervento sempre più richiesto e non  solo da persone dedite al culturismo. Un numero sempre maggiore di uomini infatti desidera migliorare il proprio corpo armonizzando la regione pettorale. La tecnica impiegata per la protesizzazione dei pettorali maschili è molto simile all’intervento di mastoplastica additiva che si esegue nella donna per via transascellare- sottomuscolare. L"incisione viene infatti eseguita nelle piega ascellare. Successivamente il muscolo grande pettorale viene sollevato e viene poi posizionata una protesi dedicata. É giusto che il paziente sia a conoscenza del fatto che la “protesi pettorale” ha un costo elevatissimo (superiore al doppio delle protesi femminili più costose), e che il costo globale dell"intervento e" pari a circa 9 mila euro. I punti vengono rimossi 9 gg dopo l’intervento.La complicanza più frequente è l’ematoma, che richiede la revisione chirurgica. Meno frequenti i difetti di cicatrizzazione, che nell’uomo vengono ben mascherati dall’eventuale peluria ascellare. PROTESIZZAZIONE IN POCHI PASSI Incisione: ascellare Durata: 60 min Anestesia: locale + sedazione Degenza: ambulatoriale Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Addominoplastica

Addominoplastica Se avete perso molto peso ed avete un eccesso di cute residuo nella regione sottombelicale l'intervento chirurgico che potete prendere in considerazione e' l'addominoplastica. Con questa procedura si elimina l'eccesso di cute e l’eventuale grasso ottenendo un risultato eclatante , la pancia diventa piatta . Ma c'è' un prezzo da pagare che bisogna conoscere, accettare e metabolizzare, e cioe' la cicatrice a livello sovrapubico, estesa come fosse un taglio cesareo nella donna, ma piu' lungo su entrambi i lati. Questa cicatrice e' permanente. Meno visibile la cicatrice intorno all'ombelico che in caso di cattiva cicatrizzazione si puo ' mascherare con un tatuaggio. Se accettate questa condizione l'intervento vi farà cambiare davvero in maniera radicale. L’intervento ha solitamente un risultato molto buono. La modalità operativa prevede: - l"eventuale lipoaspirazione quando necessaria - l"incisione secondo un disegno preoperatorio simile a quello dell"immagine precedente ma ovviamente personalizzato - lo scollamento del lembo in modo progressivo sino all’ombelico - l"incisione intorno al l"ombelico - il completamento dello scollamento sino alla regione epigastrica. Prima della rimozione dell"eccesso di lembo dermoepidermico si procede frequentemente a plicatura dei muscoli retti con correzione delle eventuali diastasi, cioè dell’allargamento o cedimento della parte centrale della fascia. Questo al fine di “restringere “ la circonferenza dell’addome, oltreche’ di correggere eventuali lassità. Infine si asportano cute e sottocute in eccesso suturando con grande attenzione. Si posizionano normalmente 2 drenaggi che vengono rimossi nei giorni successivi. La medicazione prevede una guaina che come in ogni intervento forniamo noi, e che va mantenuta giorno e notte per un tempo variabile. La rimozione punti avviene in 10-14a giornata, e si consiglia di sospendere l’attività fisica riguardante il tronco per 30 giorni almeno. Chiaramente questo riassunto della tecnica e" una semplificazione ma non si discosta assolutamente da quello che in pratica facciamo. Si prega il Paziente di dormire con le gambe semi flesse, magari con un cuscino sotto le ginocchia , per qualche giorno in modo da ridurre la tensione sulla cicatrice.Non è un intervento gravato da grosse complicanze. L"ematoma, come per tutti gli interventi in cui si esegue uno scollamento, e i difetti di cicatrizzazione sono i più comuni ma il disagio che possono provocare viene sempre compensato da un grande risultato finale. Qualora la lassità dei tessuti sia limitata alla sola regione sottombelicale l’intervento si indica come Miniaddominoplastica, è molto meno invasivo perché lo scollamento non supera l’ombelico, e ovviamente non prevede l’incisione periombelicale. Anche il decorso postoperatorio è meno impegnativo e la ripresa della vita sociale pressoché immediata. L'ADDOMINOPLASTICA IN POCHI PASSI Incisione: sovrapubica e periombelicale Durata: 150 min Anestesia: locale + sedazione Degenza: ambulatoriale/1 gg Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


TRAP

TRAP La TRAP, o Fleboterapia Rigenerante Tridimensionale, è un nuovo trattamento per la cura delle varici e delle teleangiectasie capillari, alternativa alla terapia sclerosante. Il farmaco utilizzato è il salicilato di sodio, che determina un’azione rigenerativa del circolo superficiale e perforante, responsabile delle varici e teleangiectasie. La tecnica prevede l’iniezione sotto luce trasversale, e prevede cicli iniettivi della soluzione modulati in base al caso clinico. Il risultato estetico-funzionale si evidenzia progressivamenteL’utilizzo di una soluzione non obliterativa (come gli agenti sclerosanti) rende irrilevanti gli effetti collaterali quali ematomi, ecchimosi, discromie. Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Flebectomia ambulatoriale

Flebectomia ambulatoriale Le nuove possibilità diagnostiche e le più recenti metodiche anestesiologiche hanno consentito in questi ultimi anni una evoluzione dell' approccio alla malattia varicosa, in relazione anche alla richiesta sempre maggiore di interventi pratici, in regime ambulatoriale, con la massima resa estetica. Il presupposto essenziale al trattamento chirurgico delle varici è la precisa identificazione dell' anatomia dei circoli venosi patologici, insieme ad una globale valutazione della emodinamica e delle condizioni dell' apparato cardiocircolatorio del paziente. In pratica, oltre ad un attento esame obiettivo e all' ECG, l' esame Doppler ed eventualmente un Eco-color-doppler sono in grado di visualizzare in maniera ottimale sia la crosse safeno-femorale ( il punto di confluenza della vena safena nella vena femorale) che le vene perforanti seguendone il decorso fin sotto la fascia, consentendo una valutazione corretta dell' entità e dell' estensione dei reflussi e quindi la pianificazione della terapia chirurgica più indicata. L' incontinenza diffusa a tutto l' asse della safena, dalla crosse safeno femorale al malleolo (reflusso lungo) impone l' intervento di safenectomia totale. Quando il reflusso arriva alla Perforante di Boyd, al terzo superiore della gamba, può essere sufficiente un intervento di stripping corto. Quando l' incontinenza è limitata alla crosse safeno-femorale e al tratto sottostante di safena può essere sufficiente una crossectomia. A questi interventi sui tronchi maggiori è necessario associare la bonifica dei reflussi brevi, con legatura delle perforanti incontinenti e asportazione di tratti di rami collaterali delle safene. Tutti questi interventi si possono praticare in regime di day-hospital oppure in one-day-surgery, con ricovero di 24 ore, quando l'età e le condizioni generali lo consentano. Con FLEBECTOMIE o con SCEROTERAPIA si possono trattare i quadri clinici minori, caratterizzati da reflussi brevi con incontinenza di tratti di collaterali delle safene. La cosiddetta flebectomia ambulatoriale sec. Muller è una tecnica chirurgica, ideata da Muller nel 1966, che permette la asportazione di varici con incisioni cutanee di minime dimensioni, in regime ambulatoriale, con ottimi risultati estetici. Questa tecnica viene utilizzata anche come complemento degli altri interventi di chirurgia venosa.Prima dell" intervento si individuano i tratti di vena da asportare le perforanti eventualmente incontinenti; si procede quindi con l" anestesia locale per infiltrazione con piccoli pomfi, a distanza variabile, nei tratti su cui verranno praticate le incisioni.Si incide quindi la cute, praticando piccolissime incisioni a lato delle vene evidenziate. Spesso le incisioni sono così piccole da non necessitare di punti di sutura.Mediante crochet di Muller o altro strumento similare si provvede all" isolamento e all" esteriorizzazione della vena, che viene afferrata con pinze dai due lati e recisa al centro. Quindi si procede ad estrazione della vena da entrambi i lati.Nella esecuzione della flebectomia non è necessario praticare legature se non nei monconi distali delle safene e delle vene del dorso del piede; negli altri tratti le manovre di trazione determinando lacerazioni della parete dei monconi residui facilitano la emostasi, che viene favorita anche da manovre di compressione.Generalmente è possibile non applicare punti di sutura, poiché la elasticità della cute consente ai margini delle mini-incisioni di riaccollarsi agevolmente con Steri-strip. In alcuni casi risulta necessario applicare un punto di sutura.La medicazione si esegue con una compressa di garza applicata sulle mini-incisioni, allo scopo di aumentare la compressione, e con benda elastica o calza elastica (30-40 mm Hg).Utilizziamo questa tecnica nelle varici isolate, nelle varici reticolari e nelle varici recidive o come complemento degli interventi chirurgici maggiori. In queste situazioni i risultati estetici sono ottimali e le complicanze minime. Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Sclerosanti

Sclerosanti Le nuove possibilità diagnostiche e le più recenti metodiche anestesiologiche hanno consentito in questi ultimi anni una evoluzione dell' approccio alla malattia varicosa, in relazione anche alla richiesta sempre maggiore di interventi pratici, in regime ambulatoriale, con la massima resa estetica. Il presupposto essenziale al trattamento chirurgico delle varici è la precisa identificazione dell' anatomia dei circoli venosi patologici, insieme ad una globale valutazione della emodinamica e delle condizioni dell' apparato cardiocircolatorio del paziente. In pratica, oltre ad un attento esame obiettivo e all' ECG, l' esame Doppler ed eventualmente un Eco-color-doppler sono in grado di visualizzare in maniera ottimale sia la crosse safeno-femorale ( il punto di confluenza della vena safena nella vena femorale) che le vene perforanti seguendone il decorso fin sotto la fascia, consentendo una valutazione corretta dell' entità e dell' estensione dei reflussi e quindi la pianificazione della terapia chirurgica più indicata. L' incontinenza diffusa a tutto l' asse della safena, dalla crosse safeno femorale al malleolo (reflusso lungo) impone l' intervento di safenectomia totale. Quando il reflusso arriva alla Perforante di Boyd, al terzo superiore della gamba, può essere sufficiente un intervento di stripping corto. Quando l' incontinenza è limitata alla crosse safeno-femorale e al tratto sottostante di safena può essere sufficiente una crossectomia. A questi interventi sui tronchi maggiori è necessario associare la bonifica dei reflussi brevi, con legatura delle perforanti incontinenti e asportazione di tratti di rami collaterali delle safene. Tutti questi interventi si possono praticare in regime di day-hospital oppure in one-day-surgery, con ricovero di 24 ore, quando l' età e le condizioni generali lo consentano. Con FLEBECTOMIE o con SCEROTERAPIA si possono trattare i quadri clinici minori, caratterizzati da reflussi brevi con incontinenza di tratti di collaterali delle safene. La terapia sclerosante si basa sull" iniezione endovenosa di una sostanza chimica in grado di determinare l" infiammazione della parete interna del vaso, con rigonfiamento ed esfoliazione cellulare e successiva formazione di un trombo. In seguito si formerà del tessuto di granulazione che andrà a sostituire tale trombo, trasformando la vena in un cordone fibroso che spesso viene completamente riassorbito dall" organismo. Esistono diversi farmaci in commercio, classificati in base alle caratteristiche chimiche e al potere sclerosante; utilizziamo routinariamente l" Atossisclerol, un detergente non ionico, molto diffuso nella pratica clinica. É privo quasi del tutto di reazioni allergiche e dà ottimi risultati anche nelle varici di medio e grosso calibro. Previa accurata disinfezione della cute, si procede all" iniezione del farmaco all" interno del vaso; dopo l"iniezione va effettuata una compressione immediata, che può essere esercitata tramite l" apposizione di un batuffolo di cotone sul punto di iniezione. A seconda dei casi si procederà o meno a trattamento elastocompressivo, con lo scopo di ridurre il più possibile il calibro dei vasi sclerosati e ottenere così una ottimale obliterazione del lume. Nei giorni seguenti la seduta sarà opportuno indossare una calza elastica e applicare una pomata a base di eparinoidi al fine di riassorbire rapidamente eventuali piccoli ematomi o ecchimosi. Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Lift di braccia

Lift di braccia Il cedimento del tessuto a livello della regione tricipitale è spesso un problema molto sentito , soprattutto dalle donne. Tale rilassamento può essere dovuto o ad un importante calo ponderale o al fisiologico processo di invecchiamento, che esitano in un lembo dermoepidermico esteticamente mal tollerato. Il Lift di braccia è l’intervento indicato per rimuovere l’eccesso di cute e derma a livello della regione tricipitale, mentre un eccesso di tessuto adiposo nella regione tricipitale SENZA ECCESSO CUTANEO viene trattato con una semplice lipoaspirazione della regione, che consente una rimozione dell’eccesso adiposo ed una buona retrazione cutanea. Questo tipo di intervento consente sempre un buon risultato estetico con un rimodellamento dell’area ottimale. Tuttavia va compreso come tale buon risultato comporti la presenza di una cicatrice permanente a livello della regione ascellare-tricipitale. Questa cicatrice sarà eventualmente migliorabile, mascherabile, ma non rimovibile. (foto) La valutazione preoperatoria prevede una misurazione ed un disegno accurato per una programmazione perfetta dell’area da rimuovere. In Sedazione o in semplice Anestesia locale si procede ad incisione e ad asportazione del lembo dermoepidermico. Dopo un’accurata emostasi si sutura accuratamente e si pone un’apposita guaina al fine di evitare ematomi e di favorire l’accollamento dei tessuti in posiziona corretta.Come per ogni intervento la prima medicazione avviene dopo 24 ore, mentre i punti verranno rimossi dopo circa 10 giorni. Consiglio la sospensione dell’attività fisica inerente gli arti superiori per 30 ggQuesto intervento non è gravato da particolari complicanze se non quelle comuni a qualsiasi procedura che preveda l’utilizzo del bisturi, e cioè ematoma, infezione, cicatrizzazione anomala. Tuttavia voglio ricordare la cicatrice permanente –che non è una complicanza ma una condizione inevitabile- come elemento significativo da comprendere e valutare bene prima di affrontare questo tipo di procedura. Come in altri casi del genere, se si accetta la cicatrice il risultato sarà perfetto. IL LIFT DI BRACCIA IN POCHI PASSI Incisione: ascellare e tricipitale Durata: 30-60 min Anestesia: locale o sedazione Degenza: ambulatoriale Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Lift di coscia

Lift di coscia Il lift delle cosce è l’intervento che serve a rimuovere la cute e il derma in eccesso a livello della radice del’arto inferiore. In realtà quest’area è molto complessa e ritengo utile fare chiarezza per chi legge in quanto non sempre il problema che crediamo di avere a questo livello richiede un intervento di lift. In questa regione possiamo avere alcune condizioni, che a volte si sovrappongono: 1) un interno coscia sede di adiposità localizzata 2) un interno coscia con cedimento della cute e del derma (lieve o moderato) 3) la sovrapposizione di queste 2 condizioni Queste situazioni sono molto differenti, ed il percorso di cura cambia radicalmente. - Per l’adiposità localizzata non è utile l’intervento di lift di coscia, ma trovano la migliore indicazione la lipoaspirazione multi planare (link) o i trattamenti di tipo medico dimagranti e rassodanti (Mylipolaser, Zerona, Starvac, Acthibody (link)) -Il cedimento dermoepidermico può essere molto lieve o molto marcato, come in foto, ovviamente con tutti i gradi intermedi. In questo caso durante la visita si valuta la strategia opportuna che può prevedere: - in caso di cedimenti lievi tecniche mininvasive quali il Thermaliftilase (link) - in caso di cedimenti marcati, dovuti a forti cali ponderali a condizioni particolari o anche al semplice invecchiamento, il vero e proprio lift di coscia. - in caso di sovrapposizione si utilizzano tecniche miste, quali lipoaspirazione+ift di coscia, oppure tecniche mediche e Thermaliftilase, che vanno studiate e programmate personalizzando il percorso di cura più adatto per ogni paziente. Vi ricordo che è molto più difficile -in questa zona come in tutte le altre- trattare il cedimento dei tessuti che non rimuovere il grasso in eccesso. Per valutare l’ eccesso di tessuto da rimuovere si posiziona il Paziente in piedi , con le gambe leggermente divaricate, e si trazione verso l’alto il lembo, in modo che anche il paziente stesso si renda conto di quanto si può ottenere e di quanto sarebbe eccessivo pretendere.Si disegna la linea d’incisione superiore che corre lungo l’inguine e si porta posteriormente nella regione glutea. La posizione del paziente sul lettino operatorio è a gambe flesse e divaricate.Si incide la cute lungo la linea precedentemente definita fino al piano delle fasce muscolari, per poi procedere verso il basso scollando. Si traziona così il lembo ottenuto e si asporta in blocco la quantità di tessuto in eccesso. Si esegue infine la sutura dei margini della ferita. Il posizionamento di un drenaggio è raramente necessario.La medicazione è di tipo compressivo e va sostituita quotidianamente poiché la zona di sutura è localizzata in prossimità di aree di contaminazione batterica. Sin dal primo giorno di degenza e per la durata di due settimane al paziente viene consigliato di indossare una guaina elasticizzata che interessa la parte sopra il ginocchio e tutto l’addome, fornita da noi. Le cicatrici sono localizzate nella “piega inguino-crurale” ossia nella parte più bassa della piega inguinale, esattamente ai lati del pube, e posteriormente risalgono lungo la parte mediana della piega glutea. Fondamentale comprendere che la cicatrice è permanente. Il grande risultato estetico di questo intervento deve essere messo sulla bilancia con una cicatrice che in qualche caso sarà visibile per alcuni tratti.Infatti se anteriormente può essere mascherata anche da uno slip molto sottile, posteriormente, a seconda delle necessità chirurgiche, i margini possono risultare visibili.Per questo esorto i miei Pazienti a valutare bene il disagio provocato loro dalle condizioni dell’interno coscia, in quanto non vorrei assolutamente che venisse peggiorato dalla presenza della cicatrice nonostante la scomparsa del lembo cutaneo in eccesso. Solitamente una volta metabolizzata la presenza della cicatrice tutti sono assolutamente soddisfatti del risultatoQuesto intervento non presenta frequenti complicanze. Il gonfiore viene ben contrastato dalla guaina, l’ematoma è raro. La complicanza più frequente è l’allargamento della cicatrice, che essendo in pratica attaccata ad un punto fisso come la piega inguinale può tendere a cedere di qualche millimetro. Ritardi di cicatrizzazione dovuti alla trazione con minime aree di ischemia sono eventi possibili e possono richiedere delle medicazioni per un tempo variabile, ma non recano ne postumi ne problematiche temporanee particolari. IL LIFT DI COSCIA IN POCHI PASSI Incisione: piega inguinale Durata: 70 min Anestesia: locale + sedazione Degenza: ambulatoriale Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Miniaddominoplastica

Miniaddominoplastica Se avete perso molto peso ed avete un eccesso di cute residuo nella regione sottombelicale l'intervento chirurgico che potete prendere in considerazione e' l'addominoplastica. (foto) Con questa procedura si elimina l'eccesso di cute e l’eventuale grasso ottenendo un risultato eclatante , la pancia diventa piatta . Ma c'è' un prezzo da pagare che bisogna conoscere, accettare e metabolizzare, e cioe' la cicatrice a livello sovrapubico, estesa come fosse un taglio cesareo nella donna, ma piu' lungo , come in questa immagine. (foto) Questa cicatrice e' permanente. Meno visibile la cicatrice intorno all'ombelico che in caso di cattiva cicatrizzazione si puo ' mascherare con un tatuaggio. Se accettate questa condizione l'intervento vi farà cambiare davvero in maniera radicale. Se invece la lassità dei tessuti è limitata alla sola regione sottombelicale l’intervento si indica come Miniaddominoplastica, molto meno invasivo dell'addominoplastica perché lo scollamento non supera l’ombelico, e ovviamente non prevede l’incisione periombelicale. Anche il decorso postoperatorio è meno impegnativo e la ripresa della vita sociale pressoché immediata.   L’intervento ha solitamente un risultato molto buono. La modalità operativa prevede:- l”eventuale lipoaspirazione quando necessaria- l”incisione secondo un disegno preoperatorio simile a quello dell”immagine precedente ma ovviamente personalizzato- lo scollamento del lembo in modo progressivo sino all’ombelico- il completamento dello scollamento sino alla regione epigastrica.Prima della rimozione dell”eccesso di lembo dermoepidermico si procede frequentemente a plicatura dei muscoli retti con correzione delle eventuali diastasi, cioè dell’allargamento o cedimento della parte centrale della fascia. Questo al fine di “restringere “ la circonferenza dell’addome, oltreche’ di correggere eventuali lassità.Infine si asportano cute e sottocute in eccesso suturando con grande attenzione. Si posizionano normalmente 2 drenaggi che vengono rimossi nei giorni successivi.La medicazione prevede una guaina che come in ogni intervento forniamo noi, e che va mantenuta giorno e notte per un tempo variabile.La rimozione punti avviene in 10-14a giornata, e si consiglia di sospendere l’attività fisica riguardante il tronco per 30 giorni almeno.Chiaramente questo riassunto della tecnica e” una semplificazione ma non si discosta assolutamente da quello che in pratica facciamo.Si prega il Paziente di dormire con le gambe semi flesse, magari con un cuscino sotto le ginocchia, per qualche giorno in modo da ridurre la tensione sulla cicatrice.Non è un intervento gravato da grosse complicanze. L”ematoma come per tutti gli interventi in cui si esegue uno scollamento, e i difetti di cicatrizzazione sono i più comuni ma il disagio che possono provocare viene sempre compensato da un grande risultato finale. MINIADDOMINOPLASTICA IN POCHI PASSI Incisione: sovrapubica Durata: 150 min Anestesia: locale + sedazione Degenza: ambulatoriale/1gg Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


Thermaliftilase

Thermaliftilase Il cedimento cutaneo in varie aree del corpo rappresenta il più evidente segno morfologico d’invecchiamento. Trattare questo sintomo del passare del tempo è molto difficile, in certe aree del corpo impossibile. E dove è possibile agire possiamo considerare che la cute ptosica, cioè che è “scesa” in senso gravitario, o si toglie (per esempio nei vari lifting – volto, coscia , braccia, addominoplastica) o si riempie (per esempio la mastoplastica additiva nelle donne che hanno allattato e presentano un seno svuotato). Tutti gli altri sistemi che promettono la retrazione cutanea in realtà hanno dato e danno risultati inferiori alle aspettative. Infatti il rimodellamento delle fibre collagene indotto dalle varie apparecchiature che utilizzano il calore per via transcutanea (radiofrequenze, led, infrarossi etc) non è sufficiente –quando anche avvenga, e non sempre è vero – a determinare una retrazione cutanea visibile ed esteticamente soddisfacente. Ottenere una buona retrazione tuttavia si può, utilizzando una procedura minimanemte invasiva, eseguibile in pochi minuti in anestesia locale, rientrando successivamente alle proprie attendenze. Il ThermaLiftiLase si esegue utilizzando una piccolissima cannula di 2 mm di diametro, all’interno della quale scorre una fibra laser 1540. La cannula percorre con microtunnel incrociati l"ipoderma dell’area da trattare, mentre la luce laser viene ad agire sui piani più superficiali.L’azione è duplice: pensiamo ad una cicatrice cutanea, che all’inizio è spessa e rigida, ma col passare del tempo si retrae, si appiana e si ammorbidisce. Lo stesso avviene a livello del rimodellamento indotto dall’azione meccanica della micro cannula. L’area di scollamento tra piano superficiale e profondo crea, durante il processo di guarigione, una retrazione dei piani superficiali proprio come avviene per una cicatrice della pelle. In più l’azione della luce laser va a stimolare un’ulteriore thigtening delle fibre che si somma a quello indotto dall’azione meccanica.Al termine della procedura l’unica precauzione consiste in una medicazione compressiva o in una guaina contentiva da portare alcuni giorni. Le microcicatrici di 2 mm scompariranno presto.Con tale procedura possiamo intervenire in alcune aree di cedimento cutaneo quali addome, fianchi, interno coscia, regione tricipitale, area sottomentoniera, angolo mandibolare ed altre.I risultati sono di norma molto buoni, e dipendono dalla capacità di retrazione cutanea. Ovviamente non possiamo aspettarci gli effetti della chirurgia di resezione cutanea. Non possiamo agire ovviamente sul seno. Pre/Post Testimonianze Altri trattamenti


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